La ”Carovana della legalita”’ fa tappa nel capoluogo – Presentato l’immobile confiscato alla mafia e assegnato alla Provincia: 400 metri quadrati in via Principe di Belmonte, a Palermo. Ospitera’ iniziative contro il racket e l’usura

Palermo, 30 agosto 2010 – Un ampio locale di quasi 400 metri quadrati su due piani in via Principe di Belmonte 92, nel cuore di Palermo, sequestrato ad un prestanome di Bernardo Provenzano e oggi acquisito dalla Provincia, che lo utilizzera’ per iniziative di lotta al racket e all’usura. Per presentare alla stampa e alle autorita’ il bene e i programmi di utilizzo del locale, si e’ svolta la tavola rotonda ”Impresa legale, patrimonio sociale”, in ricordo di Libero Grassi, di cui il 30 agosto si e’ commemorato l’anniversario dell’uccisione. Alla manifestazione sono intervenuti il presidente della Provincia, Giovanni Avanti e il vicepresidente e assessore alla Legalità, Pietro Alongi, Pina Maisano Grassi, Bartolomeo Romano, componente del Consiglio Superiore della Magistratura, Alessandro Centonze, Giudice del Tribunale di Catania, Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Palermo, Roberto Helg, presidente della Confcommercio, Daniele Marannano di AddioPizzo. Nei locali è stata allestita anche una mostra di pittura curata da Gaetano Porcasi. L’artista partinicese propone un serie di oli su tela inspirati alla lotta alla mafia.
“E’ un giorno importante per l’Ente e per tutti coloro che ogni giorno lottano per l’affermazione dei principi di legalità – ha sottolineato Avanti – ed è significativo che la presa in consegna di questo bene avvenga in ricordo di Libero Grassi, l’imprenditore che per primo prese una posizione netta contro la mafia del racket, pagando questa decisione con la vita. Questo locale, nel cuore della città, diventerà in pochi mesi il cuore della lotta al pizzo e all’usura ma anche un importante luogo di confronto e di cooperazione fra tutti coloro che ogni giorno lavorano per la legalità: associazioni di categoria, volontariato, forze dell’ordine, istituzioni, liberi professionisti”.
“Ad oggi appena il 10 per cento dei beni mafiosi sono stati sottratti ai boss – ha aggiunto Alongi – per questo è necessario raffinare ulteriormente l’attività di intelligence per recuperare alla legalità queste ricchezze accumulate illegalmente e stare accanto ancora di più a chi sceglie di denunciare. Questo locale sarà anche una delle strutture che utilizzeremo per il progetto Right Economy – L’impresa legale, patrimonio sociale. Questo progetto ha ottenuto un finanziamento di 700 mila euro dal Dipartimento Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (Pon) Sicurezza per lo sviluppo. 2007-2013. Il Progetto prevede oltre 580 ore di formazione di alto livello per 600 operatori per forze dell’ordine, amministratori pubblici, portatori di interessi, associazioni del settore. Inoltre verranno organizzati il Salone della Right Economy. il Forum dell’Informazione e dell’Orientamento alla Legalità ed una serie di iniziative volte a costruire un sistema di capillare e stabile cooperazione fra tutti i soggetti coinvolti nel settore della sicurezza e della legalità”.

nella foto, da sinistra: Pietro Alongi, Pina Maisano Grassi, Bartolomeo Romano, Angelo Scuderi, Giovanni Avanti.