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Palermo 18 giugno 2010 – Nel ricordo di Guido Jung, uno dei maggiori esponenti della famiglia che ha dato il nome al palazzo di via Lincoln, di proprieta’ della Provincia, oggi sede del Consiglio provinciale. Cerimonia nel giardino di palazzo Jung, in memoria di un personaggio a lungo dimenticato, che fu ministro delle Finanze nel governo Mussolini, dal 1932 al 1935, e poi sottosegretario e ministro nel Governo Badoglio. Il presidente della Provincia Giovanni Avanti e il presidente del Consiglio provinciale Marcello Tricoli hanno scoperto nell’atrio del palazzo una lapide dedicata a Guido Jung, alla presenza dei discendenti, i pronipoti Ugo e Natalia, e di Nicola De Ianni, autore del volume ”Il ministro soldato, vita di Guido Jung”, (Rubbettino editore) presentato nel corso della stessa manifestazione.
Guido Jung, nato a Palermo il 1876 e scomparso sempre a Palermo il 1949, fu un personaggio dal forte impegno politico e sociale. Imprenditore, consigliere della Banca dItalia, nazionalista convinto, protagonista come ufficiale volontario del primo conflitto mondiale, sostenitore e poi deputato nel partito nazionale fascista, grande esperto di economia e di finanza, nel 1932 venne chiamato a far parte del governo Mussolini in veste di Ministro delle Finanze, per poi essere esautorato dallo stesso Duce nel 1935 per non aver condiviso la politica dello Stato imprenditore condotta da Mussolini. Emarginato a seguito delle leggi razziali, abbandonò il fascismo e fece parte del Governo Badoglio. Un uomo ha sottolineato il Presidente Avanti – che fu espressione del suo tempo, attivo come pochi altri, emblema di un amor patrio e di una concezione delleconomia che sarebbe errato definire statalista ma che seppe interpretare le dinamiche internazionali sia da un punto di vista politico sia da un punto di vista economico-finanziario.
Il volume di De Janni ne ripercorre la vita e il percorso di tecnico, di politico e di imprenditore. La sua figura è strettamente collegata con quella della famiglia e del palazzo. Un edificio realizzato ai primi dell800, che venne acquistato nel 1921, per farne propria residenza dalla famiglia Jung, ebrei di origine tedesca giunti in città nel XIX secolo per impiantare unimpresa di esportazione di frutta secca, essenze, agrumi e sommacco. Il volume è stato presentato dal magistrato Giuseppe Ayala, da Angelo Battilocchi, curatore dellinventario delle carte Jung, da Giorgio La Malfa, docente di politica economica allUniversità di Catania, da Salvatore La Francesca, docente di storia economica allUniversità di Palermo, da Paolo Varvaro, docente di storia contemporanea allUniversità Federico II di Napoli.
nella foto: un momento della scopertura della lapide. Da sinistra Ugo Jung, Marcello Tricoli, Natalia Jung, Giovanni Avanti, Giorgio La Malfa, il vice Presidente della Provincia Pietro Alongi, Nicola De Ianni