I GIOCATORI DEL PALERMO INCONTRANO GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI PRIZZI. RACCONTI DI VITA, DI SPORT E DI RISCATTO CON HERNANDEZ, BRESCIANO E SIMPLICIO

Palermo, 27 maggio 2009 – Mark Bresciano fa la “statua” dopo avere calciato un finto rigore, Fabio Simplicio danza fra i flash di macchine fotografiche e telefonini come se avesse appena segnato, Abel Hernandez nasconde la timidezza con la frase “io non so parlare in Italiano” pronunciata perfettamente. Scorre in un clima gioioso e sorridente l’ultimo degli appuntamenti con gli incontri dei giocatori della squadra del Palermo con i ragazzi delle scuole elementare e medie previsti dall’accordo firmato dal presidente della Provincia, Giovanni Avanti e il patron dell’U.s. Città di Palermo, Maurizio Zamparini.
All’Istituto Comprensivo di Prizzi con l’assessore alla Sport, Michele Nasca c’erano i centrocampisti Mark Bresciano e Fabio Enrique Simplicio e l’attaccante Abel Mathias Platero Hernandez. Sul palco anche il Sindaco di Prizzi, Antonino Garofalo, i consiglieri provinciali, Luigi Vallone e Mauro Di Vita, il vicepresidente provinciale del Coni, Eros Lodato e il presidente provinciale della Figc, Stefano Saitta.
“Nel corso di questi incontri – ha affermato Nasca – ripeto sempre con forza a voi ragazzi di praticare sport, non solo il calcio, non solo sognando di diventare campioni, ma qualunque attività sportiva. Non solo per crescere sani fisicamente ma per crescere in tutti i sensi, i valori che lo sport insegna formano persone forti, capaci di accettare le sconfitte, sopportare i sacrifici, lavorare in gruppo, rispettare gli altri, e rispettare le regole. Se devo molto ai genitori per i valori che mi hanno inculcato, altrettanto lo devo ai compagni di squadra di quando giocavo a volley, agli allenatori, alla mia vita da sportivo. Per questo è importante avvicinarsi allo sport e per voi è utile conoscere da vicino chi, come i giocatori del Palermo, ha fatto della sua passione un lavoro”.
Dopo i saluti dei vari ospiti, le domande dei ragazzi a iniziare da quale sia stato il gol più importante della loro carriera. “Ci sono stati tanti gol importanti – ha spiegato Bresciano – ma quello che sicuramente mi ha dato più soddisfazione è quello che ho segnato in nazionale e ha permesso all’Australia di qualificarsi ai Mondiali in Germania”. Per Simplicio, invece, il gola della carriera rimane quello contro il West Ham nella partita di Uefa a Palermo. Per Hernandez risponde l’assessore Nasca: “Il suo gol più importante lo segnerà domenica prossima contro Sampdoria”.
Altri due alunni chiedono in che modo il calcio ha cambiato la vita dei giocatori e se loro si sentano dei privilegiati: “Io vengo dal Brasile, vivevo in un quartiere molto povero – racconta Simplicio – essere approdato al calcio professionistico e per giunta in Europa dove è molto difficile venire a giocare ad alti livelli è stata per me una grande soddisfazione. La mia vita è sicuramente molto cambiata, sono circondato da tante brave persone, dai miei compagni, da molti amici”.
“Giocare in Europa, indossando la maglia rosanero, per me è stata una vera svolta per la mia carriera di cui sono molto soddisfatto. Si, certe volte ci sentiamo dei privilegiati e sicuramente ci sentiamo molto fortunati. Il sogno di quando eravamo bambini è diventato realtà, è diventata la nostra professione. Questa è sicuramente una grossa fortuna”.
Ma come si deve punire il calciatore che con il suo comportamento scorretto incita la violenza dei tifosi? “Secondo me nessun comportamento dei giocatori deve giustificare atti di violenza sugli spalti – risponde Simplicio – questo non significa che noi giocatori possiamo comportarci come vogliamo. I bravi giocatori si distinguono per due qualità: offrire al pubblico un buon calcio che affascina e diverte e diventare con il proprio comportamento un esempio positivo per i compagni e i tifosi”.
Un altro ragazzo chiede ai rosanero cosa pensano dei cori e le offese razziste ad alcuni giocatori di colore: “Sono episodi da condannare senza nessuno dubbio – afferma Hernandez – e è giusto in questi casi arrivare a sospendere la partita”.
Quale emozione vi prende entrando in campo? “C’è tensione, concentrazione – risponde Bresciano – ma entrando al Barbera dove il pubblico è così caloroso c’è anche una forte carica, ti senti spinto a dare il massimo, a ripagare il grande affetto dei tifosi. Quando giochiamo in casa sembra veramente di avere una marcia in più”.
 
nella foto: da sinistra, Abel Hernandez; l’assessore allo Sport, Michele Nasca; Mark Bresciano e Fabio Enrique Simplicio     

 

NELLA FOTO DA SINISTRA HERNANDEZ, L’ASSESSORE NASCA, SIMPLICIO E BRESCIANO