“IL ‘700 RITROVATO” A PALAZZO SANT’ELIA. LA MOSTRA PROROGATA FINO ALL’8 MARZO

Palermo, 23 febbraio 2009 – E’ stato prorogato fino all’8 marzo l’allestimento della mostra “Il ‘700 ritrovato – Le collezioni della galleria regionale di Palazzo Abatellis”, esposta a Palazzo Sant’Elia e promossa dalla Provincia regionale di Palermo con la Galleria regionale di Palazzo Abatellis, l’Assessorato regionale ai Beni culturali, Ambientali e Pubblica istruzione e il Dipartimento regionale ai Beni culturali, Ambientali e all’Educazione permanente.
Curata da Vincenzo Abbate e Giulia Davì, la mostra – la cui chiusura era stata inizialmente prevista per il 22 febbraio – raccoglie le opere pittoriche conservate a Palazzo Abatellis, nella ‘stanza dei tesori’, e mai esposte al pubblico negli ultimi 60 anni. Due i percorsi espositivi: le opere a carattere sacro – provenienti da chiese, vescovati e conventi – e le opere a tema laico – originariamente custodite nei palazzi della nobiltà – fra cui i ritratti. 
La stragrande maggioranza degli autori sono siciliani, alcuni dei quali cresciuti artisticamente nell’accademia romana di S.Luca e attivi nella cerchia del cardinale Ottoboni – tra i più munifici mecenati dell’epoca – dove operavano Sebastiano Conca e Francesco Trevisani, veri e propri capiscuola presenti anche nell’esposizione di Sant’Elia.
 Ci sono i palermitani Olivio Sozzi e Gaspare Serenario, Filippo Randazzo e Pietro Paolo Vasta, rispettivamente di Nicosia e Acireale. E ancora, Francesco Tancredi, Giuseppe Velasco, Vito D’Anna, Corrado Giaquinto, Gioacchino Martorana, Antonio Manno, Nicolò Palma, Andrea Gigante, Guglielmo Borremans, fiammingo di nascita ma profondo conoscitore della Sicilia, dove soggiornò e lavorò a lungo.
Palazzo Sant’Elia è in via Maqueda 81. L’ingresso è gratuito. Visite dalle 9:30 alle 13.30 e dalle 16 alle 20, compresi le domeniche e i giorni festivi. Chiusura il lunedì. Per informazioni, Ufficio relazioni col pubblico: 091-6628923 / 8450 / 8290.

 

nella foto, “Ritratto di Piero Moncada, duca di Monforte”, di Teresa Del Po’