LA PROVINCIA ALLA BIT DI MILANO: PRESENTATE LE PISTE CICLABILI SULLE VECCHIE LINEE FERROVIARIE. GIA’ REALIZZATO IL PRIMO TRACCIATO

Palermo, 20 febbraio 2009 – Una linea verde di collegamento, lunga poco più di  70 chilometri, tra riserve naturali, gallerie, ponti, stazioni, per un affascinante percorso ciclabile ricavato dalle ferrovie dismesse del territorio dell’Alto Belice – Corleonese. La Provincia di Palermo, guidata da Giovanni Avanti, ha presentato alla Bit di Milano la prima parte, già realizzata, di un grande progetto che, una volta completato, attraverserà la Sicilia Occidentale secondo una direttrice Nord-Sud, per raggiungere dall’entroterra due grossi bacini turistici di Palermo e Sciacca.
Il programma di riconversione è già stato dunque avviato con la costruzione della prima tranche dell’importante infrastruttura turistica, alternativa a quella veicolare.  Costata 1 milione e 400 mila euro e finanziata con fondi della Provincia e dell’Assessorato Regionale al Turismo, permetterà di valorizzare un’area interna ad alta vocazione ambientale.
“Si tratta – sottolinea il Presidente Avanti – di una formula turistica alternativa che, attraverso un sistema articolato di percorsi ecologici completamente integrati con l’ambiente, avrà ricadute di sviluppo e crescita economica per tutto il territorio. Anche questo progetto rientra nella nuova politica per il turismo che la nostra Amministrazione concepisce come capacità creare un prodotto unico facendo coesistere gli aspetti naturalistici con quelli storici e  culturali”.
I venti chilometri iniziali del tracciato si snodano così fra la Stazione di Mezzojuso, nel territorio di Cefalà Diana, e Ponte Drago nel Corleonese. Una parte di queste piste ciclabili attraversano la riserva naturale del Bosco di Ficuzza in un contesto naturalistico di grande pregio costituito dalla rigogliosissima area protetta all’interno della quale si staglia la Casina di Caccia Borbonica.
Lungo il percorso, tra i  territori comunali di Cefalà Diana, Mezzojuso, Godrano, Monreale, Corleone, sono stati definiti interventi di messa in sicurezza dei costoni rocciosi, del tracciato per lo stato di abbandono della ferrovia negli ultimi decenni, ma anche lavori di recupero  dei numerosi manufatti di interesse storico – architettonico.
La seconda parte del tracciato, lungo circa 51 chilometri, interessa invece il tratto tra Ponte Drago – Corleone – San Carlo. Finanziato dal Pit 19 “Alto Belice Corleonese” con i  fondi comunitari del  Por Sicilia per  una somma complessiva di 5 milioni e 900 mila euro, il percorso ciclabile di riconversione delle ferrovie a scartamento ridotto lambisce i comuni di Corleone, Campofiorito, Bisacquino, Chiusa Sclafani, Giuliana, Prizzi, Palazzo Adriano.
Partendo dalle pendici della Rocca Busambra è stato così realizzato un sentiero tra coltivazioni di grano, uliveti, frutteti, macchie destinate al pascolo, corsi d’acqua, ruderi di antichi castelli, regie trazzere, torri medioevali, lungo le linee ferrate dismesse. Il fondo stradale è stato sistemato per rendere percorribile il tracciato in qualsiasi situazione metereologica, ma nel pieno rispetto dell’ambiente circostante.  Sono state completate anche opere per la raccolta delle acque piovane e consolidata una galleria che verrà illuminata da un impianto fotovoltaico.
E’ prevista un’estensione del progetto per il recupero della linea ferrata Palermo-Camporeale tra i comuni di Monreale, Altofonte, Santa Cristina Gela, Piana degli Albanesi, San Cipirello e Camporeale e del tracciato tra Lercara Friddi e Palazzo Adriano. Ma il programma potrebbe anche rivolgersi alle province limitrofe di Agrigento e Trapani con un collegamento tra dieci riserve naturali, le aree archeologiche di Segesta, Selinunte e la Valle dei Templi, per un fitta rete di percorsi escursionistici, naturalistici ed equituristici.