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Palermo 1 dicembre 2008 Un fenomeno sommerso, difficile da quantificare, sul quale occorre intervenire con una forte azione di informazione e di sostegno. Strategie e iniziative contro lusura al centro questa mattina a palazzo Comitini del convegno Cittadini e imprese dal silenzio alla libertà, organizzato dallassessorato antiusura e antiracket della Provincia regionale di Palermo. Intorno ad un tavolo si sono ritrovate istituzioni, forze dellordine, associazioni di categoria per mettere a punto nuove iniziative e nuove forme di collaborazione per intervenire concretamente in aiuto delle imprese e delle famiglie. I lavori sono stati aperti dal Presidente Giovanni Avanti e dal vice Presidente e assessore allantiracket e antiusura Pietro Alongi. Sono intervenuti fra gli altri il Prefetto di Palermo Giancarlo Trevisone, lassessore regionale alla famiglia Francesco Scoma, Fabio Picciolini, segretario nazionale di Adiconsum, il presidente della Camera di Commercio di Palermo Roberto Helg, alla presenza del questore Alessandro Marangoni, del comandante provinciale dei Carabinieri Teo Luzzi, del Comandante della Regione militare Sud Mauro Moscatelli, del comandante della Guardia di Finanza generale Carlo Ricozzi. Secondo una stima in base ai casi segnalati, in Sicilia sono 25 mila le vittime dellusura, 180 mila complessivamente in Italia, ma la peculiarità dellusura con diversi casi non denunciati, come ha affermato il Prefetto Trevisone, rende difficilmente registrabile il fenomeno.
Il problema ha sottolineato il Presidente Avanti è comunque di vasta portata. Sempre più nuclei familiari a causa della crisi economica attuale si trovano a dover far ricorso al credito al consumo e ai piccoli debiti personali dietro i quali si nascondono le inside degli usurai. E lo stesso avviene per molti commercianti che sovente fanno ricorso a prestiti usurari. La Provincia insieme alla Prefettura e alle associazioni di categoria vuole lanciare una serie di iniziative come il microcredito per le imprese fino a 25 mila euro, allargato alle famiglie, con la costituzione di un fondo di garanzia a quelle imprese in difficoltà uscite fuori dal sistema bancario, che avranno così la possibilità di reinserirsi nel circuito delle banche. Il Prefetto Trevisone ha confermato limpegno della Prefettura su questo fronte in sinergia con le istituzioni. Occorre ha affermato il Prefetto portare avanti una campagna di informazione per mettere in guardia famiglie e imprese e fornire loro strumenti e assistenza, perché più il sistema è vulnerabile più si rischia di uscire dal circuito legale del credito. Il problema degli assegni scoperti e del loro aumento deve farci riflettere e prevedere opportuni interventi, che chiamano in causa anche il sistema bancario. Il microcredito alle imprese, proposto dalla Provincia, mi sembra un passaggio di grande interesse, nellottica di fare sistema intorno a questo fenomeno. Da parte sua lassessore Alongi ha lanciato la proposta per listituzione di una social card che offra un sostegno economico agli usurati. Una forma di aiuto concreto ha detto alle famiglie cadute nella rete degli usurai. Anche le banche dovrebbero però fare la loro parte riducendo la massimo la penale per gli assegni scoperti, e chi ha avuto il coraggio di denunciare deve avere la possibilità di essere riabilitato. Inoltre ci impegneremo per la costituzione di un fondo legato allutilizzo dei beni confiscati alla mafia.
nella foto da sinistra: il segretario nazionale di Adiconsum, Fabio Picciolini; il presidente Giovanni Avanti; il prefetto di Palermo, Giancarlo Trevisone; l’assessore provinciale Piero Alongi; l’assessore regionale, Francesco Scoma; il presidente della Camera di commercio di Palermo, Roberto Helg