Palermo 21 novembre 2008 – Con lapprovazione del nuovo piano tariffario del servizio idrico integrato da parte dellassemblea dei sindaci, con il conseguente abbassamento della tariffa media da 1.30 euro a metro cubo a 1.15 euro e le agevolazioni per le famiglie svantaggiate con un reddito inferiore a 9000 euro, lEnte gestore Aps potrà avviare il piano di investimenti che per il prossimo triennio prevede una spesa di 324 milioni di euro. Il Presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti ha relazionato in Consiglio provinciale sulla programmazione dellattività dellAto idrico di cui rappresenta il vertice.
Entro la fine dellanno ha aggiunto Avanti convocherò una nuova conferenza dei sindaci per lapprovazione di questo piano di investimenti sotto laspetto infrastrutturale e per definire la questione relativa al personale che dovrà transitare dallAmap in Acque potabili siciliane. Il Presidente della Provincia ha tenuto a sottolineare il confronto con lEnte gestore anche per laffidamento delle opere previste dalgli investimenti nel rispetto del protocollo di legalità Carlo Alberto Dalla Chiesa che regola gli appalti pubblici. Mentre il direttore dellAto Claudio Delfino ha annunciato che entro la fine dellanno saranno una cinquantina i comuni presi in carico dal servizio (attualmente sono 37) e si arriverà alla totalità degli 82 centri nel primo trimestre del 2009. Le opposizioni in Consiglio, che avevano richiesto laudizione del Presidente Avanti, hanno ribadito le loro preoccupazioni per la privatizzazione del servizio idrico con Giusy Scafidi ( capogruppo di Italia dei Valori) che ha chiesto pure notizie sulla quota tariffaria per la depurazione dellacqua visto che non tutti i comuni sono provvisti di depuratore e Antonio Marotta (Rifondazione comunista) secondo il quale le tariffe rimangono alte in particolare a Palermo dove laumento di 1,33 euro al metro cubo è considerevole. Il capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina che si è detto non contrario in genere alle privatizzazioni di altri servizi ma sicuramente sì a quello di distribuzione dellacqua, ha voluto ricordare la procedura della gara di affidamento del servizio che è stata fatta con un solo concorrente. Luisa La Colla (Italia dei Valori) ha sottolineato da parte sua la disparità delle tariffe tra la città e molti comuni del territorio, mentre Tommaso Calamia (Pd) ha proposto lintervento della Provincia nei confronti dei Governi regionale e nazionale per arrivare alla detassazione della tariffa di pagamento dellacqua.
Per la maggioranza sono intervenuti il consigliere dellMpa Giovanni Salerno il Presidente Avanti ha ottenuto una vittoria sul fronte delle tariffe rispetto alla proposta iniziale di Aps con le stesse che nel tempo saranno sicuramente inferiori e Bartolomeo Di Salvo (Udc) che ha voluto ricordare lo scarso valore che purtroppo i cittadini danno alla risorsa acqua con gli sprechi dovuti anche ad una rete di distribuzione carente.
A conclusione della seduta i rappresentanti dei partiti di opposizioni hanno formulato un ordine del giorno in cui si chiedeva, tra laltro, se esistono i presupposti per la revoca del servizio ad Aps e a svolgere unazione costante di monitoraggio sullapplicazione delle tariffe per una rimodulazione al ribasso. Il documento però è stao respinto dallaula.
Il Consiglio tornerà a riunirsi giovedì prossimo per affrontare lassestamento di bilancio.
Entro la fine dellanno ha aggiunto Avanti convocherò una nuova conferenza dei sindaci per lapprovazione di questo piano di investimenti sotto laspetto infrastrutturale e per definire la questione relativa al personale che dovrà transitare dallAmap in Acque potabili siciliane. Il Presidente della Provincia ha tenuto a sottolineare il confronto con lEnte gestore anche per laffidamento delle opere previste dalgli investimenti nel rispetto del protocollo di legalità Carlo Alberto Dalla Chiesa che regola gli appalti pubblici. Mentre il direttore dellAto Claudio Delfino ha annunciato che entro la fine dellanno saranno una cinquantina i comuni presi in carico dal servizio (attualmente sono 37) e si arriverà alla totalità degli 82 centri nel primo trimestre del 2009. Le opposizioni in Consiglio, che avevano richiesto laudizione del Presidente Avanti, hanno ribadito le loro preoccupazioni per la privatizzazione del servizio idrico con Giusy Scafidi ( capogruppo di Italia dei Valori) che ha chiesto pure notizie sulla quota tariffaria per la depurazione dellacqua visto che non tutti i comuni sono provvisti di depuratore e Antonio Marotta (Rifondazione comunista) secondo il quale le tariffe rimangono alte in particolare a Palermo dove laumento di 1,33 euro al metro cubo è considerevole. Il capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina che si è detto non contrario in genere alle privatizzazioni di altri servizi ma sicuramente sì a quello di distribuzione dellacqua, ha voluto ricordare la procedura della gara di affidamento del servizio che è stata fatta con un solo concorrente. Luisa La Colla (Italia dei Valori) ha sottolineato da parte sua la disparità delle tariffe tra la città e molti comuni del territorio, mentre Tommaso Calamia (Pd) ha proposto lintervento della Provincia nei confronti dei Governi regionale e nazionale per arrivare alla detassazione della tariffa di pagamento dellacqua.
Per la maggioranza sono intervenuti il consigliere dellMpa Giovanni Salerno il Presidente Avanti ha ottenuto una vittoria sul fronte delle tariffe rispetto alla proposta iniziale di Aps con le stesse che nel tempo saranno sicuramente inferiori e Bartolomeo Di Salvo (Udc) che ha voluto ricordare lo scarso valore che purtroppo i cittadini danno alla risorsa acqua con gli sprechi dovuti anche ad una rete di distribuzione carente.
A conclusione della seduta i rappresentanti dei partiti di opposizioni hanno formulato un ordine del giorno in cui si chiedeva, tra laltro, se esistono i presupposti per la revoca del servizio ad Aps e a svolgere unazione costante di monitoraggio sullapplicazione delle tariffe per una rimodulazione al ribasso. Il documento però è stao respinto dallaula.
Il Consiglio tornerà a riunirsi giovedì prossimo per affrontare lassestamento di bilancio.