Palermo, 5 ottobre 2008 – Uniniziativa come questa dimostra, ancora una volta, che la lotta a Cosa nostra deve coinvolgerci tutti, giorno per giorno, e che ognuno di noi può e deve avere il suo ruolo nella battaglia per il diritto e la legalità.
Lo ha dichiarato lassessore provinciale al Bilancio, Pari Opportunità e rapporti con il Parlamento, Carola Vincenti, presente il 5 ottobre, al Tc2 di Palermo, al Primo Trofeo Mafia-Contro, che ha visto schierati magistrati, polizia di Stato e volontari dellassociazione Mafia-Contro per un inedito triangolare di calcetto, organizzato con il patrocinio della Provincia regionale di Palermo.
La manifestazione di oggi ha detto ancora Vincenti – ha saputo coniugare sport e impegno civile, con un atto concreto di partecipazione e solidarietà, diretto e circoscritto, oltre la retorica e i sensazionalismi, per un cittadino che non ha voluto piegare la testa alle logiche del racket. Questi appuntamenti, dunque, vanno non solo promossi e sostenuti ma moltiplicati nei contesti più eterogenei: la ribellione civile è cominciata e coinvolge ciascuno di noi, perché ciascuno di noi può perdere un pezzo della propria libertà se non è libera la nostra terra.
Lo ha dichiarato lassessore provinciale al Bilancio, Pari Opportunità e rapporti con il Parlamento, Carola Vincenti, presente il 5 ottobre, al Tc2 di Palermo, al Primo Trofeo Mafia-Contro, che ha visto schierati magistrati, polizia di Stato e volontari dellassociazione Mafia-Contro per un inedito triangolare di calcetto, organizzato con il patrocinio della Provincia regionale di Palermo.
La manifestazione di oggi ha detto ancora Vincenti – ha saputo coniugare sport e impegno civile, con un atto concreto di partecipazione e solidarietà, diretto e circoscritto, oltre la retorica e i sensazionalismi, per un cittadino che non ha voluto piegare la testa alle logiche del racket. Questi appuntamenti, dunque, vanno non solo promossi e sostenuti ma moltiplicati nei contesti più eterogenei: la ribellione civile è cominciata e coinvolge ciascuno di noi, perché ciascuno di noi può perdere un pezzo della propria libertà se non è libera la nostra terra.