Palermo, 11 febbraio 2008 – Il consigliere provinciale Salvo Coppolino ha ricevuto per posta una busta con dentro un proiettile. La busta è stata recapitata al capogruppo di An negli uffici del partito a palazzo Comitini. Dentro la busta – fa sapere Coppolino – c’era anche il ritaglio di un articolo pubblicato a fine gennaio che documentava l’approvazione in Consiglio dell’Ordine del giorno, proposto dallo stesso Coppolino, che ne è stato il primo firmatario, per destinare ad iniziative antimafia, rivolte agli studenti, parte del denaro ottenuto dalla Provincia come risarcimento nei processi in cui l’Ente è parte civile contro Cosa nostra.
“Se con questa minaccia speravano di intimidirmi e di fermare la mia azione politica hanno decisamente sbagliato strategia – ha dichiarato Coppolino, dopo essersi rivolto alle forze dell’ordine per denunciare l’accaduto – Al contrario, questo gesto mi spinge a lavorare con maggiore impegno ed efficacia per affermare in Consiglio i valori del Diritto e della Legalità, con iniziative concrete che coinvolgano tutte le forze politiche e i cittadini del territorio. Sono convinto – conclude l’esponente dell’assemblea provinciale – che questo è un momento particolare, che richiede l’impegno di tutti. I risultati conseguiti dalle forze dell’ordine e dalla magistratura devono spingerci ad una presa di posizione civile e politica forte e assolutamente non negoziabile”.
“Se con questa minaccia speravano di intimidirmi e di fermare la mia azione politica hanno decisamente sbagliato strategia – ha dichiarato Coppolino, dopo essersi rivolto alle forze dell’ordine per denunciare l’accaduto – Al contrario, questo gesto mi spinge a lavorare con maggiore impegno ed efficacia per affermare in Consiglio i valori del Diritto e della Legalità, con iniziative concrete che coinvolgano tutte le forze politiche e i cittadini del territorio. Sono convinto – conclude l’esponente dell’assemblea provinciale – che questo è un momento particolare, che richiede l’impegno di tutti. I risultati conseguiti dalle forze dell’ordine e dalla magistratura devono spingerci ad una presa di posizione civile e politica forte e assolutamente non negoziabile”.