Palermo, 18 dicembre 2007 – Un incontro nel segno della cultura e del linguaggio universale del teatro. Il presidente della Provincia, Francesco Musotto ha ricevuto a palazzo Comitini l’ambasciatore giapponese in Italia, Yuji Nakamura, in città per il debutto dello spettacolo di antiche marionette giapponesi dell’associazione “Seiwa Bunraku”, in programma al Museo delle marionette per la rassegna “Festival di Morgana”. La manifestazione, che vede in scena le più suggestive tradizioni del teatro dei pupi siciliano e straniero, è promossa con il contributo della Provincia e dell’Ato idrico Palermo I. “Abbiamo grande ammirazione per il popolo giapponese – ha detto Musotto rivolgendosi all’ambasciatore – e speriamo di incrementare i rapporti sul piano commerciale e culturale. La tradizione delle marionette, che a Palermo rappresenta un vero e proprio monumento alla fantasia e al talento di tanti artisti, così come avviene nella vostra Kumamoto, è un punto di partenza prezioso e affascinante per intrecciare relazioni più ampie, a medio e lungo raggio”. L’incontro è stato organizzato con la collaborazione dell’associazione Italia-Giappone, rappresentata dal coordinatore regionale Giuseppe Cannizzo. Sono intervenuti il vicepresidente della Provincia, Nicola Vernuccio, gli assessori Raffaele Loddo, Salvatore Sammartano, Arturo Spataro.
Al termine della riunione, scambio di doni fra l’amministrazione, l’ambasciatore e i rappresentanti della compagnia teatrale. A Musotto e ai componenti della giunta il presidente della compagnia, Fukuda Koichi e il capo burattinaio, Kuraoka Terushi hanno mostrato due bambole tradizionali realizzate cento anni fa, vestite con coloratissimi kimono e con il volto imbiancato di una particolare vernice, ottenuta dalla frantumazione di centinaia di conchiglie.
Al termine della riunione, scambio di doni fra l’amministrazione, l’ambasciatore e i rappresentanti della compagnia teatrale. A Musotto e ai componenti della giunta il presidente della compagnia, Fukuda Koichi e il capo burattinaio, Kuraoka Terushi hanno mostrato due bambole tradizionali realizzate cento anni fa, vestite con coloratissimi kimono e con il volto imbiancato di una particolare vernice, ottenuta dalla frantumazione di centinaia di conchiglie.