EMERGENZA INCENDI, VERTICE IN PROVINCIA. MUSOTTO: “NECESSARIA UNA BASE PERMANENTE PER I SOCCORSI ALL’AEROPORTO DI BOCCADIFALCO”

Palermo, 23 agosto 2007 – “Questa estate dovrà rappresentare lo spartiacque tra passato e futuro nel campo della lotta contro gli incendi in Sicilia. E’ stato davvero compiuto il massimo sforzo da parte di tutte le forze impegnate sul campo, ma ciò non basta. Ed allora bisogna pensare a nuovi strumenti che ci consentano di evitare altri disastri ambientali e di tutelare al meglio le popolazioni. Il vertice anti-crisi in Provincia ha partorito una prima iniziativa che consente di ottimizzare le azioni e renderle più confacenti alla realtà siciliana. Vogliamo che l’aeroporto di Boccadifalco diventi sede stabile e permanente di nuovi aerei antincendio che possano operare in sinergia con i mezzi già utilizzati che, per quanto efficaci, non sono in condizione di rispondere alle esigenze del territorio”.
Il presidente della Provincia Regionale di Palermo, Francesco Musotto, dopo avere verificato gli interventi compiuti dalla Protezione Civile Provinciale in raccordo con l’unità coordinata da Regione e Prefettura, lancia ufficialmente una proposta per “integrare la gamma dei servizi d’emergenza e renderla funzionale alle specificità del territorio”.
“Quando si parla di emergenza – dice ancora Musotto- si deve tenere conto di un territorio vasto e colpito da est a ovest, da Corleone alla zona di Carini, senza contare le Madonie e Cefalù. Si deve pensare, quindi, ad un intervento ancora più massiccio se, constatato che tutti hanno fatto al massimo il loro dovere, non si riesce ad arginare la potenza devastante del fuoco. Creare una base logistica a Boccadifalco significa potere aggiungere nuovi mezzi e implementare la tempestività degli interventi poiché sappiamo per esperienza che ogni minuto perso significa un danno mostruoso all’ecosistema della Sicilia e un pericolo in più per residenti e turisti delle zone più esposte al rischio incendi”.
Ma il vertice, presieduto dal presidente e a cui hanno partecipato anche l’assessore al ramo Arturo Spataro, Girolamo Traina, responsabile della Direzione Protezione civile e Difesa del suolo della Provincia, e Salvatore Serio, coordinatore dell’ufficio tecnico della Protezione Civile, ha determinato anche altre azioni che la Provincia si accinge a compiere autonomamente. “Acquisteremo altre autobotti – aggiunge Musotto- che saranno dislocate nelle aree dove creeremo delle vere e proprie basi d’emergenza per ciò che possono essere definiti primi interventi e per frenare il propagarsi degli incendi nelle zone abitate”.
E proprio le tre autobotti della Protezione civile della Provincia (due da 10mila litri e una da 15mila) sono state impiegate in 40 interventi nel territorio cefaludese, dove una squadra di circa 15 dipendenti dell’amministrazione di palazzo Comitini è al lavoro, ininterrottamente, dalle 21 di martedì sera. Un continuo via vai di mezzi, dunque: le autobotti della Provincia hanno trasportano l’acqua  per il rifornimento dei mezzi di soccorso sulle strade più ampie, mentre per raggiungere gli angusti sentieri di campagna hanno riempito i serbatoi delle più agili jeep in dotazione a Vigili del fuoco e Corpo forestale e lasciato che fossero queste ultime a portare l’acqua (600 litri circa per ogni fuoristrada) dov’era necessario.
La Protezione civile provinciale è inoltre impegnata al Centro operativo nato dalla sinergia con la Direzione generale della Protezione civile siciliana, la Direzione provinciale, il Comune di Cefalù, Polizia, Carabinieri. La struttura è stata trasferita alla caserma dei Vigili urbani di Cefalù. “In questi giorni – spiega Serio – abbiamo attinto l’acqua dalla colonnina comunale di rifornimento collocata in località S.Lucia (ndr: dove era stata allestita una prima sede operativa di emergenza) ma la sua portata è inferiore alla media, e per riempire un’autobotte da 10mila litri ci vogliono ben 2 ore e mezza. E’ facile comprendere quindi che il nostro lavoro non è per niente facile”.
Notte e giorno, uno “slalom” fra i tanti focolai: fondamentale è stato anche l’intervento della Provincia all’ospedale di Cefalù “Giglio-San Raffaele”. Qui le autobotti hanno alimentato le riserve idriche ormai quasi del tutto esaurite, consentendo al presidio sanitario, che ieri era stato minacciato dalle fiamme in maniera preoccupante, di gestire in autonomia, per alcune ore, le scorte di acqua e di metterle a loro volta a disposizione di Vigili e Forestale.
Infine, per tutta la mattina del terzo giorno di emergenza, guidati da un mezzo del Comune, gli operatori di Palazzo Comitini hanno fatto sosta con le autobotti in decine e decine di residenze private danneggiate dagli incendi e a corto di acqua.