ATO IDRICO: FIRMATA LA CONVENZIONE PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO NELLA PROVINCIA DI PALERMO

Palermo, 15 giugno 2007 – E’ stata firmata la convenzione che affida la gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Palermo alla “Acque Potabili Siciliane Spa”. La società, che ha cinque milioni di euro di capitale sociale, è controllata da “Smat s.p.a.” di Torino e “Genova Acqua”, ex municipalizzate per la gestione idrica a Torino e a Genova. Del raggruppamento fanno parte anche la “Cons Coop” di Forlì, la “Galva s.p.a.” di Pomezia, la “Giovanni Putignano e figli, s.r.l.” di Noci (Bari), la “Edil Putignano s.r.l.” di Noci, la “Desa srl” di Torino e lo “Studio applicazioni idrauliche – Sai s.r.l.” di Palermo.
Il presidente della Provincia, Francesco Musotto e l’assessore con delega all’Ato idrico, Raffaele Loddo, hanno illustrato significato e contenuti di questo ultimo atto che formalizza un iter durato alcuni anni.
“E’ un momento importante – ha sottolineato Musotto – per il nostro territorio che vede utilizzate ingenti risorse finanziarie dell’Unione Europea per un radicale miglioramento dell’intero servizio idrico, dalle condotte ai depuratori alle reti fognarie. Tutto ciò per assicurare un servizio efficiente a tutti i cittadini. Oggi si conclude un lungo e complesso iter fortemente voluto dalla presidenza dell’Ato e dalla Conferenza dei Sindaci degli 82 Comuni della Provincia. Un percorso che ha utilizzato un bando europeo a evidenza pubblica che ha seguito tutte le indicazioni normative previste dalla normativa attualmente vigente a tutela dei cittadini e della corretta gestione della nostre preziose risorse idriche”.
L’appalto ha durata trentennale e riguarda Palermo e gli altri 81 Comuni della provincia, per un bacino d’utenza pari a un milione e 200 mila abitanti. Nei prossimi 30 anni sono previsti investimenti per 1 miliardo e 200 milioni di euro, dei quali 211 provenienti dall’Unione Europea e che verranno spesi nei primi cinque anni insieme a una prima tranche di finanziamenti del gestore privato.
“I primi 140 milioni di euro – ha spiegato Loddo – dovranno essere rendicontati entro il dicembre del 2008 per evitare di perdere i finanziamenti Ue. Soprattutto per questo, e poiché l’Assemblea dei Sindaci ha rigettato la proposta di non procedere all’affidamento e ha ritenuto alcuni rilievi dell’Antitrust non fondati, la presidenza dell’Ato e l’Assemblea hanno deciso di procedere all’affidamento”. La società occuperà nel diretto circa 1250 dipendenti e darà il via ad una lunga serie di lavori che riguarderanno la distribuzione idrica, il sistema fognario e la depurazione delle acque.
“Stiamo già predisponendo – ha aggiunto Loddo – le fasce agevolate per i consumi per i privati cittadini e in ogni caso si partirà da un costo medio di 1,30 euro al metro cubo, a un picco nel sesto anno di gestione, di 1,44 per scendere poi fino a un euro al metro cubo. A fronte di queste tariffe tutti i cittadini avranno l’acqua 24 ore su 24, verranno eliminati gli sprechi dovuti alle pessime condizioni di molte reti idriche (si perde il 45 per cento dell’acqua), si liberano i Comuni dalle spese di manutenzione che si aggirano sui 100 mila euro all’anno per ogni centro e anche del peso dei mutui contratti fino a oggi per le opere già in corso”.
“I cittadini avranno un servizio migliore – conclude Musotto – a un costo controllato e con un risparmio notevole di acqua e un guadagno in altri servizi che i Comuni potranno erogare. Senza contare che con i nuovi depuratori si eviterà l’inquinamento delle coste, dei fiumi, delle falde acquifere. E sia chiaro che chi parla di privatizzazione dell’acqua o non conosce i fatti o non è in buona fede. Non solo tutti gli impianti, vecchi e nuovi, rimarranno di proprietà dei Comuni ma il controllo resta pubblico attraverso l’Ato e l’Assemblea dei Sindaci e pubbliche rimangono le risorse idriche. Ai privati va solo la gestione con il vantaggio di far partire subito i cantieri previsti a fronte di un iter che fino ad oggi durava fra i 12 e i 15 anni. In pochi anni verranno realizzate opere che sono attese da oltre un quarto di secolo”.