SQUADRE ANTIMMIGRAZIONE ALLE FRONTIERE, MUSOTTO: “DOBBIAMO GOVERNARE IL FENOMENO”

Palermo, 27 aprile 2007 – “L’Unione Europea dimostra di aver finalmente compreso che quello dell’immigrazione clandestina é un dramma di cui non possono farsi carico solo le regioni esposte ai massicci flussi migratori a causa della loro posizione geografica. Come ho sottolineato anche nel mio rapporto sulle isole, approvato il mese scorso, l’Europa non poteva continuare a restare indifferente di fronte all’emergenza permanente di regioni come la Sicilia con il picco di Lampedusa, le Canarie, o Malta, gravate in modo insostenibile dallo sbarco dei clandestini; non poteva restare indifferente di fronte alla tragedia umana delle imbarcazioni di fortuna che affondano nel Mediterraneo, e della criminalità organizzata che sfrutta la disperazione di questi popoli”.
Lo ha affermato il presidente della Provincia di Palermo ed europarlamentare Francesco Musotto dopo il voto dell’aula di Strasburgo che ha approvato la creazione delle squadre di intervento rapido alle frontiere che impediranno l’accesso illegale nell’Unione Europea. Gli Stati membri dovranno mettere a disposizione, già da quest’anno, personale  e mezzi che che possano essere mobilitati in appena cinque giorni.
“Con l’apertura delle frontiere interne – continua Musotto – i confini esterni sono la nostra frontiera comune: per questo solo a livello europeo è possibile trovare soluzioni adeguate e di lungo termine per la questione dell’immigrazione. Certamente la creazione delle squadre di intervento rapido non é che un punto di partenza: l’Europa dovrà ora procedere speditamente all’approvazione della politica di immigrazione legale. Non si può lasciare in mano ai singoli Governi una questione di tale importanza. Il Governo italiano ha appena approvato una legge che apre le frontiere ai clandestini, ma non ha strumenti per aprire le porte dell’integrazione, dell’accoglienza e della costruzione di un futuro migliore. L’Europa deve fare il contrario: definire una politica di immigrazione legale in grado di gestire un fenomeno che, come il vento, non si può fermare, ma va governato”. 
“Le squadre di intervento rapido – ha concluso Musotto – per cui l’Unione europea ha stanziato 33 Milioni di Euro per il 2007, a cui si aggiungono i fondi nazionali – lavoreranno a sostegno delle forze di polizia locali per controllare, riconoscere e fermare i clandestini. Si tratta concretamente di gruppi di personale specializzato da attivare con urgenza su richiesta di uno Stato in caso di una pressione migratoria eccezionale”. Del dramma dell’immigrazione e più in generale dei contenuti del suo rapporto sulle Isole dell’Unione presentato recentemente a Strasburgo ed approvato a larga maggioranza, Musotto ha parlato anche oggi nel corso del seminario della Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime d’Europa (CRPM) organizzato nell’Isola di Mann. Musotto è stato invitato dal presidente della Commissione delle Isole CRPM, Serafeim Isokas, ad illustrare ai rappresentanti delle 154 regioni insulari che rappresentano 26 Stati il suo documento divenuto una presa di posizione comune dell’intero Parlamento Europeo. Le priorità elencate nel rapporto sono la flessibilità negli aiuti di Stato, il miglioramento delle infrastrutture, il credito alle piccole e medie imprese, il sostegno per affrontare il problema dell’immigrazione clandestina, il turismo sostenibile e le energie rinnovabili. Tutto ciò per compensare lo svantaggio competitivo dei territori insulari e valorizzarne le potenzialità, dando finalmente risposte concrete ai 15 milioni di cittadini dell’Unione che abitano le isole. “E’ la prima volta – ricorda Musotto – che alle isole é dedicato un rapporto completo, che tiene conto delle specificità insulari per tutti i settori di competenza comunitaria. Anche se la politica di coesione per il periodo 2007-2013 dedica particolare attenzione alle aree strutturalmente svantaggiate, infatti, nessuna misura specifica é prevista per le regioni insulari. Il Parlamento ha in diverse occasioni posto l’accento su questa lacuna, sostenendo la necessità di considerare, a livello europeo, la peculiarità delle isole, che soffrono di un accumulo di svantaggi strutturali. Questo rapporto di iniziativa, dunque, tenta di approfondire l’analisi delle specificità dei territori insulari, individuando una serie di misure che, a livello comunitario, potrebbero risolvere alcuni dei deficit caratteristici di tutte le isole europee”.