BIOCARBURANTI, PARTE LA FILIERA AGRO-ENERGETICA

Palermo 2 marzo 2007 – Entra nella fase operativa il progetto Filiera Agroenergetica per la produzione di biocarburanti, promosso dalla assessorato provinciale alle fonti energetiche su iniziativa dell’assessore Raffaele Loddo. Quattro dipartimenti dell’Università di Palermo (agronomia ambientale e territoriale, ingegneria e tecnologie agro forestali, scienze fisiche ed astronomiche, ingegneria chimica dei processi e dei materiali) hanno avuto assegnato dalla Provincia l’incarico per la realizzazione degli studi di fattibilità per la produzione di bioetanolo e biodiesel. L’obiettivo è di promuovere la produzione di energia da biomasse da impiegare per il riscaldamento, la produzione di elettricità e i trasporti, introducendo  forme di incentivi per gli agricoltori per la commercializzazione della biomassa prodotta,  favorire la conversione di terreni agricoli in colture energetiche più redditizie, nonché  incentivare la coltivazione di quei fondi ormai abbandonati, che nell’impianto di colture tradizionali non garantiscono la giusta redditività economica. Nel corso di un tavolo tecnico convocato dall’assessore Loddo al centro direzionale della Provincia, i partner del progetto hanno definito il percorso che dovrà portare entro maggio alla presentazione della bozza di accordo di filiera al Ministero delle Attività produttive per l’inserimento negli interventi di programmazione finanziaria 2007-2013. Entro quella data si conoscerà la disponibilità degli agricoltori , la possibilità di impiego e il tipo di colture da utilizzare. 
L’iniziativa scaturisce dall’accordo di programma siglato nel 2006 dal Presidente  Musotto, e dagli altri  partner istituzionali che, ognuno per il proprio settore di  competenza, fanno parte del progetto. Alla filiera aderiscono, oltre i dipartimenti universitari, il Ministero dell’Ambiente Kyoto Club, l’Irfis, Confindustria Sicilia, Confagricoltura provinciale, l’Assessorato regionale territorio ambiente (Ufficio speciale della montagna), il Consorzio di ricerca per lo sviluppo di sistemi innovativi agroambientali, l’Assodistil, il Codifas (Consorzio per la difesa dell’agricoltura siciliana).   
La produzione prevista riguarda appunto il bioetanolo, alcol etilico ricavato, attraverso un sistema di fermentazione, dalla coltivazione agronomica delle piante zuccherine (barbabietola, sorgo zuccherino, canna da zucchero), il biodiesel ottenuto dal trattamento di piante oleaginose (quali girasole, soia, colza, ricino, cartamo), per proseguire con lo sfruttamento della biomassa agro forestale ed agricola ai fini energetici che rappresenta una valida alternativa ai combustibili fossili. Con il biodiesel è possibile ridurre anche l’80% delle emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e il 50% delle emissioni di particolato e polveri sottili, mentre con il bioetanolo si riducono le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50% e  l’anidride solforosa di oltre il 70%.
“In un periodo – sottolinea il Presidente Francesco Musotto –  caratterizzato dalle ricorrenti fibrillazioni nel settore dell’energia, soprattutto per il gas e il petrolio,  le istituzioni hanno il dovere di ricorrere a soluzioni alternative per produrre carburanti che oltre a favorire una drastica riduzione di costi, hanno positivi effetti sull’inquinamento atmosferico, in linea con le direttive del protocollo di Kyoto. La filiera agro- energetica risponde a questi requisiti ed è uno degli obiettivi strategici del piano energetico provinciale varato nel 2005, primi in Sicilia, dalla nostra amministrazione. La filiera può inoltre offrire un importante contributo per risollevare le sorti della nostra agricoltura, grazie alla riconversione di vecchie colture improduttive in altre innovative e maggiormente redditizie”.
“Il territorio della provincia – sottolinea l’assessore Loddo – offre grandi potenzialità per la produzione di biocarburanti, grazie al clima, alla capacità agricola e alla notevole esperienza maturata in campo universitario nei settori dell’industria e dell’agricoltura. La Provincia punta molto su questo segmento, che rappresenta anche un scommessa importante per il futuro energetico del nostro territorio”.