Palermo, 2 aprile 2009 Conchiglie, limoni, la verdura e le mura di città, le pareti di casa, il cemento. Persino i ricci di mare. Ogni spazio, paesaggio, oggetto può raccontare una storia, nelle opere di Tino Signorini.
Lartista, nato a Tripoli nel 33 da padre emiliano e madre siciliana, palermitano dadozione da oltre mezzo secolo, è il protagonista della personale in allestimento dal 3 aprile, e fino al 17, alla galleria Biotos (via XX gennaio 2) di Palermo.
Liniziativa è promossa dalla Provincia regionale di Palermo; allinaugurazione, alle 18.30, interverranno Tino Signorini, il presidente dellamministrazione di Palazzo Comitini, Giovanni Avanti, il presidente del Consiglio provinciale, Marcello Tricoli.
Lesposizione, dal titolo “Le periferie”, comprende una ventina di pezzi, tra dipinti e opere grafiche realizzati tra il 1998 e il 2008. In mostra tempere su legno e su cartone, opere a tecnica mista su carta, collàge su carta e il contè, inconfondibile cifra dellarte di Signorini, devoto seguace del tratto di grafite inventata dal chimico francese Nicola Giacomo Contè nella seconda metà del 700 e particolarmente adatta a rappresentare la raffinatezza e il rigore del contrasto bianco/nero.
Vari i soggetti delle opere: le particolarissime nature morte, gli scorci urbani con i garage, le case dei ferrovieri, lo studio di via Castriota, i palazzoni dello Zen appena accennati nel gioco di ombre attraversato da una continua, malinconica sottrazione di linee e figure. Dominano il nero, linfinita gamma dei grigi, lazzurro cupo, che danno corpo alle visioni di Signorini come fantasmi.
Il catalogo della mostra è a cura di Giulio Signorini e raccoglie brani dei testi critici dedicati alle ultime esposizioni dellartista.
Orario di apertura al pubblico: tutti i giorni esclusa la domenica dalle 16.30 alle 19.30. Ingresso libero. Per informazioni, 091-323805; on line: provincia.palermo.it