Al teatro greco di Monte Jato il “cerchio della vita” dell’artista Piero Maniscalco

Sette metri di diametro, 5 tonnellate di ciottoli rinvenuti durante gli scavi sul Monte Jato, e lo sfondo del parco archeologico come proscenio naturale. Sono queste le coordinate del Cerchio del teatro greco di Monte Jato, l’installazione dell’artista Piero Maniscalco assemblata nell’area del Parco archeologico.
L’opera, realizzata con il contributo della Provincia regionale di Palermo e la collaborazione della Soprintendenza regionale ai Beni culturali, è un omaggio allo studioso e direttore dell’istituto di Archeologia di Zurigo, Hans Peter Isler, che dopo 40 anni va in pensione e lascia la direzione degli scavi nella zona.
Il cerchio colpisce e affascina come una scenografia primitiva, riconducibile ai riti propiziatori per la fertilità della terra, all’energia vitale, alla forma elementare e allo stesso tempo compiuta per eccellenza.
I cocci utilizzati sono il materiale residuo degli scavi di Isler, che nel corso degli ultimi 40 anni ha selezionato migliaia di reperti, conservando e archiviando i più preziosi e lasciando da parte quella di dubbia datazione. Si tratta comunque di ciottoli risalenti ad un periodo molto ampio, compreso tra il XII a.c. e il Medioevo, che testimoniano la volontà di dare vita ad un “documento” terreno, profondamente legato al suo contesto storico e geografico, nel segno del recupero e della memoria.Le visite del pubblico sono gratuite. L’installazione potrà essere ammirata fino al 22 dicembre 2008. Maniscalco è reduce dalla pubblicazione di un ampio catalogo delle sue opere, una vera e propria antologia illustrata delle installazioni più interessanti, edita con il contributo della Provincia.

 

nella foto, l’installazione di Piero Maniscalco al teatro greco di Monte Jato