Quattro appuntamenti con le storie intriganti e sempreverdi dell’Operetta, con il prospetto barocco di Villa Pantelleria a fare da scenario. E’ in programma dal 10 al 13 settembre la mini rassegna ideata e organizzata da Franco Zappalà con la compagnia “Palermo Operetta”.
Si inizia con “La contessa Maritza”, operetta in tre atti di Julius Brammer e Alfred Grunwald, che debuttò il 28 febbraio del 1924 al Theater an-der-Wien. Partitura musicale imbevuta di ritmi magiari e viennesi e trama intessuta di amori e scampoli di vita nei salotti della nobiltà, l’operetta è tutta racchiusa nella scenario della campagna mitteleuropea, tra equivoci, candidi inganni e immancabile lieto fine. La direzione artistica è di Nino Zappalà.
Secondo appuntamento, l’11 settembre, con il concerto “Sulle ali dell’operetta”, un percorso tra brani tratti dalle più importanti operette, come “Il Cavallino Bianco”, “La Vedova Allegra”, “Cin ci La’”, “Il paese dei campanelli”. Gli inventori della musiquette furono Hervè e soprattutto Offenbach, seguiti poi da Strass, Lehar, Kalman, Petri, Lombardo.
Terza serata, in programma il 12 settembre, con “Carosello napoletano”. Spettacolo musicale tratto dall’omonimo film di Ettore Giannini, che vide protagonisti Sophia Loren, Aldo Giuffrè, Tina Pica, Paolo Stoppa, riadattato e diretto da Franco Zappalà, “Carosello napoletano” approda per la prima volta in teatro, con l’irriverente Pulcinella come protagonista, cuore e maschera di Napoli che parla a con i toni malinconici del guitto a tutte le anime del Sud. In scaletta, Michelemmà, Santa Lucia Lontana, Partono i bastimenti, O’surdato ‘nnammurato, Core Ingrato, Anema e ‘Core, fino alla “liberatoria” Funiculì Funiculà, preludio ad una spensierata tarantella.
Si chiude il 13, con quella che è forse l’Operetta per antonomasia, scanzonata, pittoresca, civettuola come la sua protagonista, “La Vedova allegra”, di Victor Léon e Leo Stein, con la musica di Franz Lehar. La storia si svolge presso l’ambasciata del Pontevedro a Parigi, dove c’è grande fermento per l’arrivo di Anna Glawari, giovane vedova di un ricco banchiere di corte e spudoratamente a caccia di marito. C’è l’immancabile “sensale” d’alto bordo, il conte Danilo, sprezzante e orgoglioso, alla fine perfetto eroe romantico che cede alle lusinghe della passione, il focoso diplomatico, la mogliettina fedigrafa, gelosie, tradimenti, sussulti, feste da ballo.
Sul palco di villa Pantelleria si alterneranno i tenori Giorgio Valenta, Mimmo Ghezzi, Toti Sutera, Antonio Colamorea e i soprani Anita Venturi, Elisabetta Giammanco, Piera Grisafi, Silvia Felisetti; l’orchestra, composta da circa 25 elementi, è diretta dal maestro Domenico Sanfilippo; le coreografie sono di Giuseppe Minnella. Regia di Franco Zappalà.
Si inizia con “La contessa Maritza”, operetta in tre atti di Julius Brammer e Alfred Grunwald, che debuttò il 28 febbraio del 1924 al Theater an-der-Wien. Partitura musicale imbevuta di ritmi magiari e viennesi e trama intessuta di amori e scampoli di vita nei salotti della nobiltà, l’operetta è tutta racchiusa nella scenario della campagna mitteleuropea, tra equivoci, candidi inganni e immancabile lieto fine. La direzione artistica è di Nino Zappalà.
Secondo appuntamento, l’11 settembre, con il concerto “Sulle ali dell’operetta”, un percorso tra brani tratti dalle più importanti operette, come “Il Cavallino Bianco”, “La Vedova Allegra”, “Cin ci La’”, “Il paese dei campanelli”. Gli inventori della musiquette furono Hervè e soprattutto Offenbach, seguiti poi da Strass, Lehar, Kalman, Petri, Lombardo.
Terza serata, in programma il 12 settembre, con “Carosello napoletano”. Spettacolo musicale tratto dall’omonimo film di Ettore Giannini, che vide protagonisti Sophia Loren, Aldo Giuffrè, Tina Pica, Paolo Stoppa, riadattato e diretto da Franco Zappalà, “Carosello napoletano” approda per la prima volta in teatro, con l’irriverente Pulcinella come protagonista, cuore e maschera di Napoli che parla a con i toni malinconici del guitto a tutte le anime del Sud. In scaletta, Michelemmà, Santa Lucia Lontana, Partono i bastimenti, O’surdato ‘nnammurato, Core Ingrato, Anema e ‘Core, fino alla “liberatoria” Funiculì Funiculà, preludio ad una spensierata tarantella.
Si chiude il 13, con quella che è forse l’Operetta per antonomasia, scanzonata, pittoresca, civettuola come la sua protagonista, “La Vedova allegra”, di Victor Léon e Leo Stein, con la musica di Franz Lehar. La storia si svolge presso l’ambasciata del Pontevedro a Parigi, dove c’è grande fermento per l’arrivo di Anna Glawari, giovane vedova di un ricco banchiere di corte e spudoratamente a caccia di marito. C’è l’immancabile “sensale” d’alto bordo, il conte Danilo, sprezzante e orgoglioso, alla fine perfetto eroe romantico che cede alle lusinghe della passione, il focoso diplomatico, la mogliettina fedigrafa, gelosie, tradimenti, sussulti, feste da ballo.
Sul palco di villa Pantelleria si alterneranno i tenori Giorgio Valenta, Mimmo Ghezzi, Toti Sutera, Antonio Colamorea e i soprani Anita Venturi, Elisabetta Giammanco, Piera Grisafi, Silvia Felisetti; l’orchestra, composta da circa 25 elementi, è diretta dal maestro Domenico Sanfilippo; le coreografie sono di Giuseppe Minnella. Regia di Franco Zappalà.