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La miscela linguistica che battezzò la dolcissima Trappeto

Greco, latino e siciliano, una miscela perfetta che racconta la storia dell’origine di molte denominazioni dei luoghi della provincia di Palermo. Nel caso di Trappeto è obbligatorio invertire l’ordine dei fattori e partire proprio dalla radice dialettale. Trappitu è il termine siciliano che identifica il frantoio, il riferimento linguistico da cui trae il fondamento questo suggestivo paese che rappresenta il punto di confine tra la provincia di Palermo e quella di Trapani.

Ma Trappitu ha i suoi “genitori”, il latino Trapetum e il greco Trapetès, entrambi termini che indicano la rudimentale macchina utilizzata per la macina della canna da zucchero, l’attività che nel tardo 1400 fece fare fortuna a Francesco Bologna, il possidente che aveva eletto questo territorio quale sede dei suoi affari.

E così nacque la denominazione della “dolcissima” Trappeto, borgo che oggi che invece apprezzato per la qualità delle sue spiagge.